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venerdì 24 ottobre 2008

Drifting



Il drifting è una tecnica di guida che consiste nel percorrere le curve facendo assumere agli pneumatici posteriori un angolo di deriva differente rispetto a quelli anteriori.
Questa tecnica viene utilizzata in particolari competizioni, dove i concorrenti eseguono dei giri di pista in questo modo e dei giudici valutano l'esibizione, per stabilire il vincitore, assegnando un punteggio in base all'angolazione raggiunta rispetto alla traiettoria della curva, la durata della sbandata, la velocità e altri parametri.







Il drifting non si propone di essere uno stile di guida in senso classico, in quanto non è efficace per quanto riguarda i tempi sul giro, infatti con il drifting si fanno scivolare il retrotreno in modo molto accentuato e si deve agire sulle ruote direzionali facendole quasi completamente controsterzare e comunque non si riesce a far rimanere allineate le ruote alla linea di curvatura facendo perdere aderenza e quindi velocità in curva, inoltre i pneumatici non riescono a scaricare a terra la potenza del motore e questo fa si che di fatto ci sia minore accellerazione in uscita di curva. Il drifting mira solo alla spettacolarità ed all'esibizione della tecnica necessaria per realizzare questo difficile stile di guida, e ne è la prova il fatto che la vittoria non venga determinata dal giro più veloce, ma dai voti espressi dai giudici.








Queste competizioni hanno origine in Giappone come esercizio di stile nella sottocultura delle corse clandestine, mondo reso celebre dal manga e dalla serie anime Initial D e solo in seguito dal terzo film della serie "The fast and the furious", dedicato proprio a questa specialità, ed ambientato proprio in Giappone, per la precisione a Tokio.






LE TECNICHE

Esistono diverse tecniche di drifting:

  • Tecniche statiche:
  1. Freno a mano

    La tecnica del freno a mano, molto usata da chi è alle prime armi, consiste nell'azionare la leva del freno a mano in ingresso di curva, in modo da bloccare l'asse posteriore del veicolo, facendo perdere aderenza alle ruote che slitteranno verso l'esterno della curva. Una volta innescata la sbandata il freno deve essere rilasciato per poterne mantenere il controllo. Questo metodo fa perdere molta velocità, ma è il più facile da attuare ed inoltre è utilizzabile anche sulle vetture a trazione anteriore, perché non richiede coppia sull'asse posteriore. Ovviamente, sulle trazioni posteriori bisogna premere la frizione durante l'uso del freno a mano.

  2. Blocco del ponte

    Il blocco del ponte consiste nell'arrivare in prossimità della curva con una marcia superiore a quella da utilizzare per la percorrenza, preparare durante la frenata la marcia inferiore e, a curva iniziata, rilasciare di scatto la frizione. Questo provocherà un repentino blocco dell'asse posteriore, con effetti analoghi a quelli del freno a mano, ma con minore perdita di velocità ed il vantaggio di avere subito a disposizione la potenza per mantenere la sbandata.

  3. Sovrasterzo di potenza

    Il sovrasterzo di potenza, in inglese power slide, consiste semplicemente nello sfruttare la coppia del motore per far pattinare le gomme posteriori e provocare così una perdita di aderenza. Questa tecnica è semplice da attuare ma difficile da controllare, e richiede elevate potenze del motore.


  • Tecniche dinamiche:
  1. Frenata in curva

    La frenata in curva consiste nel provocare un forte trasferimento di carico immediatamente prima della sterzata, in modo da alleggerire la parte posteriore e fare in modo che questa slitti verso l'esterno della curva quando andremo ad aprire il gas. Tecnicamente, si esegue prolungando la frenata un po' oltre l'inizio della sterzata, facendo attenzione a non far bloccare le ruote anteriori per una eccessiva pressione sul pedale, ed aprendo poi il gas provocando un eccesso di potenza.

  2. Pendolo

    Il pendolo è una manovra utilizzata molto nel mondo del rally, e consiste nel provocare una leggera sbandata in direzione opposta alla curva ma senza alcun tipo di correzione con lo sterzo, in modo da ottenere una controsbandata di intensità doppia rispetto alla prima. È utilizzata nelle curve strette oppure sui rettilinei, prima o dopo una curva, per aumentare il tempo in cui il veicolo viaggia di traverso.

  3. Rilascio

    Il rilascio, o drifting dinamico, è una tecnica che dipende molto dalla qualità del veicolo che si sta guidando. Infatti utilizza la scarsa stabilità di un veicolo quando si rilascia il pedale del gas e si sterza improvvisamente. Con veicoli opportunamente modificati, la manovra provocherà una sbandata del posteriore molto progressiva.

    Una volta provocata la perdita di aderenza, per mantenerla è necessario il dosaggio dell'accelleratore e dello sterzo. Con lo sterzo si controsterza, ovvero si fa in modo che le ruote anteriori continuino a seguire la traiettoria della curva, in modo da contrastare la tendenza a chiudere la curva dovuta al sovrasterzo. Allo stesso tempo con l'uso dell'acceleratore e del freno si controllano i trasferimento di carico per mantenere la macchina di traverso. Se la sbandata accenna a diminuire si decelera o frena leggermente in modo da spostare il peso verso l'anteriore. Questo alleggerisce il posteriore permettendo di aumentare la sbandata.In alternativa si può accelerare a fondo (se il veicolo ha molta coppia) per aumentare il pattinamento delleruote posteriori. Al contrario nel caso la sbandata diventi eccessiva non bisogna assolutamente frenare ma dosare attentamente l'acceleratore per far recuperare il grip alle ruote posteriori. Questo però risulta molto difficile con mezzi molto potenti, in quanto le gomme continuano a pattinare e bisogna essere molto abili nel controsterzo per controllare la sbandata.






SBANDATA CONTROLLATA


La sbandata controllata è una tecnica di guida di auto e moto che consiste nel percorrere le curve facendo slittare le ruote posteriori verso l'esterno in modo controllato. La sua invenzione è attribuita al grande pilota Tazio Nuvolari.


Tecnica

Nel dettaglio, per compiere una sbandata controllata occorre prima eseguire all'ingresso di curva una secca sterzata, così da far girare l'auto o la moto leggermente di traverso rispetto alla direzione di marcia, facendo puntare il suo muso verso l'interno della curva: di conseguenza, anche le ruote si disallineano rispetto alla direzione di marcia e quindi derapano, cioè scivolano lateralmente continuando nel contempo a ruotare in avanti. A questo punto, se il pilota non interviene, l'angolo di sbandata (cioè l'angolo tra la direzione di marcia e quella in cui è rivolto il veicolo) aumenta sempre di più e l'esito inevitabile è la caduta nel caso di una moto e il testacoda (o a volte il ribaltamento) nel caso di un'auto.

Per mantenere il controllo si deve subito portare le ruote dritte o in alcuni casi controsterzare leggermente in modo che siano sempre allineate alla linea di curvatura (cioè rivolgere all'esterno le ruote anteriori) e azionare l'acceleratore. Se questa manovra è eseguita correttamente, l'angolo di sbandata si stabilizza e il veicolo percorre tutta la curva con le ruote posteriori che derapano, rivolte verso l'interno, mentre quelle anteriori sono dritte o leggermente allineate con la direzione di marcia.



Uso

La manovra della sbandata controllata è una parte fondamentale del bagaglio tecnico dei piloti di moto e di auto da rally: essa infatti dà vantaggi significativi, sia in termini di controllo che di velocità di percorrenza delle curve, soprattutto in condizioni di scarsa aderenza (ad esempio sullo sterrato). Risulta svantaggiosa invece per le moderne auto da corsa su pista, le quali sfruttando le ruote molto larghe e coefficienti di attrito estremamente alti riescono a curvare in modo più efficace senza derapare.



Pericolosità

È assolutamente sconsigliato invece usare questa tecnica nella normale guida su strada per la sua pericolosità: è facile infatti, se non eseguita correttamente, perdere il controllo e provocare un incidente.

Inoltre essa risulta più difficile da compiere con le automobili a trazione anteriore, perché la trazione sulle ruote posteriori facilita il controllo l'angolo di sbandata, mentre con le auto a trazione anteriore la tecnica è utilizzabile principalmente con curve prolungate e con un azionamento lieve del comando gas per evitare il bloccaggio del differenziale che porterebbe a un sottosterzo.










IL DONUT

Il Donut, o cerchio, è una tecnica derivata dalle corse di drifting, o derapata, di auto. Consiste nel disegnare un cerchio quanto più possibile preciso, intorno ad un punto, con le ruote dell'auto fino a formare una "ciambella" con i segni lasciati sull'asfalto.

Si usa innescare il donut con tecniche da drifting, quali il pendolo, il freno a mano ed il blocco di ponte, oppure partendo da fermo e contando sulla potenza che il motore trasferisce alle ruote posteriori, con lo stesso procedimento usato per il burnout ma con il volante a fondo corsa verso il lato interno del cerchio. Così si innesca la sbandata iniziale, che dovrà essere controllata in sovrasterzo parzializzando il gas.

È possibile effettuare il donut anche con auto a trazione integrale ma i rischi di danneggiamento per i differenziali sono piuttosto alti.





Esistono gare di questa disciplina in America ed in Australia, ma è usata in Italia soprattutto per verificare il grado di destrezza e di controllo delle tecniche di drifting nei corsi di guida sicura e sportiva, dove il pilota esegue la sequenza di donuts intorno ad una fila di birilli. In quel caso, lo scopo è aiutare il pilota a gestire una situazione di emergenza, e solitamente la vettura è una trazione anteriore provvista di un dispositivo chiamato ragno, che tiene sollevato l'asse posteriore bloccando le ruote originali della vettura e ne facilita lo sbandamento, essendo fornito di 4 piccole ruote, simile a quelle dei carrelli. Questo consente di perdere con molta facilità il controllo della sezione posteriore dell'auto, senza la necessità di avere una potente vettura con trazione posteriore.